Settimana di storno sui mercati finanziari, guidata dai timori dei nuovi lockdown, manovre anti-inflazionistiche e voglia di “portare a casa” parte dei guadagni fatti registrare.
Il confronto settoriale, nel momento in cui scrivo, vede in discesa quasi tutti gli ETF, con alcuni di essi che fanno ben peggio del mercato di appartenenza, come l’industria tecnologica, i beni di consumo ciclici, settore industriale e settore delle comunicazioni senza contare il tonfo di XLE (Etf tematico del settore energetico), in seguito alla caduta del prezzo del petrolio greggio.
Ma se sul mercato azionario le vendite hanno intasato i “book”, dall’altro apprezziamo una decisa presa di posizione sul mercato bond sia a 10 che a 30 anni con la riduzione degli yield e presa di valore in conto capitale.

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Possiamo anche notare come l’US Dollar abbia incrementato la sua forza, ed il Vix che sale in maniera “spaventosa” aumentando il proprio valore del 40% in una sola seduta (il tutto durante una giornata semi festiva per il mercato americano).

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In questo momento il miglior atteggiamento, per le posizioni aperte in portafoglio trading, è il completo rispetto del piano iniziale. Rispettare gli stop, non farsi prendere dall’emotività, non anticipare il mercato.
Piuttosto è salutare imporsi qualche giorno di stop dall’operatività, per riuscire a studiare il mercato ed aggiornare le watchlist, puntando alle aziende con ottimi fondamentali e bassi livelli di indebitamento.
Questo storno potrebbe tanto guidarci ad una ripresa del trend di fondo rialzista, portandoci verso il “rally di Natale”, quanto trasformarsi in un indebolimento inaugurando una nova fase di mercato.

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