Di Fabio Pioli, trader professionista




In una fase come quella attuale del mercato italiano che sembra così semplice è impopolare indurre a prudenza. Facciamoci dunque solo una domanda.

La fase attuale sul mercato italiano sembra essere una di quelle fasi talmente facili che perfino i poppanti riescono a guadagnare.

Sembra essere una di quelle fasi in cui qualsiasi cosa si compri sale o, se non sale subito, basta aspettare, tanto salirà.

Sembra essere una di quelle fasi in cui non bisogna ragionare, anzi, chi meno pensa è più avvantaggiato.

Una di quelle fasi in cui si viene addestrati a ritenere che i mercati finanziari siano facili. Si può guadagnare tanto e con poco sforzo mentale, naturalmente.

Una di quelle fasi, infine, come quella dal 2002 al 2007, in cui la borsa saliva, saliva e saliva e basta (Figura 1).



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Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.



E non dico che non sia così, attenzione.

D’ altra parte, se il laterale di tredici anni che si è avuto sul mercato italiano fosse finito, saremmo solo all’ inizio di un rialzo che arriverebbe in area 36.000-38000 di indice, un rialzo del 30% - 40% che potrebbe essere fatto anche in pochi mesi (Figura 2)!




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Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.



Quindi? Quindi ci si accomodi!

Potrebbe essere l’ inizio di un rialzo storico. Perché non comprare? E non dite che è troppo tardi, come vedete siamo solo agli inizi, spazio ce n’é. E noi certo non ve lo impediamo, anzi.

L’ unica cosa, non pretendete che noi compriamo, o che suggeriamo professionalmente a qualcuno di comprare: a me un “potrebbe andare” non basta e non mi incanta una speranza.

Io voglio probabilità matematiche.

Tutti i professionisti non giocano in borsa tanto per giocare. Partecipano al gioco solo quando conoscono le probabilità di vincere a priori.

Quindi, sebbene si sappia che il trend sia positivo e dunque non ci si mette contro-trend, si sa anche che non si è sui supporti, che principalmente sono 2: 26.600 e 23.100 (Figura 3) e che quindi qui e ora non si compra sui supporti.



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Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.


Attenzione, a nulla giova l’ analisi tecnica (soprattutto nelle bolle speculative) che potrebbe dire che il grafico sia di rimbalzo, partito esattamente a Marzo 2020 (Figura 4).


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Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.


né giova pensare che esistono anche le false rotture dei laterali (Figura 5).


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Fig 5. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.


Tutto si riduce alla semplice domanda: “Ti perderesti volentieri un movimento di 10.000 punti circa di Ftse Mib?”

Un professionista risponde: “Volentieri, se non lo conosco”.

Un investitore risponderebbe: “No, non me lo perdonerei mai”.

Dunque la scelta è già fatta.

L’ unica cosa (e questo non vuole essere per nulla un deterrente: ognuno risponda come vuole alla domanda di cui sopra) ci si ricordi cosa successe dopo il già citato rialzo dal 2002 al 2007: Banca Monte Paschi valeva l’ equivalente di 8.600 euro contro gli 1 euro circa attuali, Telecom Italia valeva 2,10 euro contro gli 0,34 euro attuali, Unicredit valeva l’ equivalente di 170 euro contro gli 11,50 attuali, Generali valeva 31 euro contro i 19 attuali, Eni valeva 27 euro circa contro i 12,60 attuali.
E vi assicuro che c’è più di una persona che, per aver risposto nel secondo modo alla stessa domanda che si presentò allora, detiene ancora oggi quei titoli in portafoglio.
Noi, avendo risposto nel primo modo abbiamo venduto tutti i titoli in portafoglio durante il 2007 e nel Dicembre 2007 ci siamo messi short a 42.000 punti di indice.

Quindi, ci si accomodi pure al rialzo, tanto c’è spazio e si può andare a 38.000 punti ma voglio soltanto dire che le risposte giuste alla domanda: “Ti perderesti volentieri un movimento di 10.000 punti di Ftse Mib” dovrebbero essere “Volentieri, se non lo conosco” oppure “Per nulla, perché lo conosco”.

























Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti

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