Osserviamo anche questa importantissima commodity globale che di recente fa parlare di sé.
Come sappiamo, il prezzo di un asset è guidato dal rapporto tra domanda ed offerta.
In questo caso analizziamo alcuni dei driver di domanda relativi all'oil.
Da un punto di vista di ciò che potrebbe mantenere il prezzo e farlo aumentare, vorrei concentrarmi su alcuni fattori :
- incremento di domanda di OIL da parte di Cina ed India stimato da IEF per la seconda parte del 2023
- tagli alla produzione effettivi a luglio da parte di Opec+, in particolare dall'Arabia Saudita
- ultimi dati posizionamento COT net long al 70%
- retail sentiment leggermente short al 53% (da poter interpretare come potenziale segnale contrarian)
- stagionalità leggermente rialzista per quanto riguarda il mese di agosto, avg + 0,94% negli ultimi 10 anni
- mercato del lavoro USA ancora molto forte , disoccupazione bassa, il che comporta maggiore consumer spending e quindi domanda di oil
- concentrazione volumetrica di POC (points of control) nella zona evidenziata in rosso sul grafico, che potrebbe già agire da forte pavimento al prezzo; ultima zona di supporto forte quella evidenziata in verde.
- calo delle riserve strategiche di petrolio USA inferiori alle aspettative.

Tutti questi fattori sia tecnici che fondamentali darebbero una visione leggermente bullish per il petrolio , almeno per il mese di agosto, a meno di shock imprevisti alla domanda o forte ripresa della produzione da parte dei maggiori produttori mondiali, in particolare Opec (cosa poco probabile in quanto sono tali produttori a voler mantere il prezzo del petrolio in alto).

Ricordiamo che da un punto di vista tecnico, il USOIL si trova attualmente in un trend ribassista , stampandosi sotto la SMMA 200.
Vedremo come reagirà il prezzo verso il basso per quanto rigurda il test alla zona di concentrazione volumetrica, e verso l'alto per quanto riguarda il test alla SMMA 200.
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