Trading Plan (1 Parte)

Sino ad ora ho condiviso con voi tutti/e alcune delle mie tecniche, vedi applicazione dell'Ichimoku, vedi Onde di Elliott e vedi ancora la TAV, La tecnica delle aree di valore, (per i puristi della PA). Forse, avrei dovuto posticipare le dette pubblicazioni, per dare precedenza al Trading Plan, spesso e molto sottovalutato, ma di primaria importanza. E si... Viene prima di qualsiasi altro studio nel trading on line, alcuni a tutt'oggi lo sottovalutano, altri hanno capito l'importanza solo dopo aver battuto la testa, o meglio, aver bruciato diversi conti, altri ancora credono nella malasorte, nella malafede dei broker e/o dei mercati che non si sono comportati come dovevano all'uscita di quel fondamentale, di quella notizia macroeconomica, oppure, ancora, perché il Fibo non ha rispettato un ritracciamento. Così potrei andare avanti per giorni, ma credo che anche chi mi legge sa bene questi concetti.

Dicevo, viene prima, perché chi è arrivato sino a questo punto del suo percorso, è conscio che individuare un ingresso non è il più grande dei problemi nel trading, applicare una tecnica? Ancor meno. Si possono applicare innumerevoli tecniche, aggiungo che con qualsiasi strumento, io compreso, le tecniche le modelliamo e le applichiamo come meglio riusciamo a gestirle, gli ingressi si possono trovare all'inizio del movimento del prezzo, a metà. Tutto questo a seconda del target che ci diamo, della tecnica applicata etc. Il problema sorge, (e alzi la mano chi non se ne è reso conto ad inizio carriera), quando il trade bisogna gestirlo. Con quanto entro? come gestisco il trade, appunto? Quando esco? E se il prezzo si gira contro, come gestisco? A che distanza piazzo lo SL? Emotivamente sono preparato? Sono lucido e freddo durante l'operazione?

Ecco, io ho scritto una serie di domande che oggi conosco, conosco anche le risposte, ma che, quando ho iniziato, nemmeno me le ponevo, pur davanti all'evidenza dei fatti. Questa la breve introduzione all'argomento che andremo a trattare per cercare di catturare l'attenzione di chi, ancora leggendo il titolo, o le prime righe di questo post, ancora snobba lo strumento. Adesso, passo dopo passo ci addentriamo sempre più nello specifico e nelle specifiche, scusate il gioco di parole, dello strumento.

Come tutte le mie pubblicazioni, anche questa sarà suddivisa in diverse parti, ripeto ancora, per l'esigenza di mostrarvi delle slide facilmente intuibili a colpo d'occhio, non sovrappopolate di scritte e segni confusi che poco servono alla comprensione di quanto scrivo.

Intanto diciamo subito questo: "Anche il trading Plan, è uno strumento discrezionale, come tutto quello che applico nel trading, compreso le tecniche e gli strumenti". Almeno, io lo intendo in questo modo e così lo racconto a voi che leggete. Non voglio essere frainteso, quindi dico subito che ci sono punti ineludibili, cioè sacri e che devono essere validi per tutti, dai traders professionisti ai neofiti, partendo proprio dallo stesso Trading Plan che, chiunque vuole essere profittevole E' COSTRETTO AD APPLICARE. Cosa ben diversa è il paragone, l'accostamento che io applico per permettere ai lettori di capire la validità e la necessità di avere il proprio.
Mentre i più usano il paragone con il Business Plan, che ben conosco, essendo stato socio di una società, a me piace pensare, ogni volta che apro la piattaforma di trading, di trovarmi fronte console di un aereo e di essere il comandante del volo, si, avete letto bene, il mio trade sarà un volo, quindi dovrò avere le giuste conoscenze per affrontare il viaggio e gli imprevisti che si potranno incontrare durante il percorso.

Aiutandovi con la slide e leggendo quanto ho da raccontarvi in merito, smetterete di ridere e forse, alla fine, vi sentirete anche voi, un po' più piloti.

Come ogni pilota, che sia il secondo o il comandante, avrete bisogno , prima di affrontare il volo di una mente lucida ed un fisico riposato, una buona colazione per darvi la carica e, chi più ne ha più ne metta. Fatevi un esame di coscienza, non è forse vero che avete sbagliato più volte le decisioni da prendere per stanchezza, poca lucidità o ancora la testa al bisticcio con la moglie/ragazza/compagna, la preoccupazione per il figlio che ha fatto una cosa che non doveva, il bisticcio con il subalterno sul posto di lavoro... Questo è il primo punto che accomuna le due categorie, il pilota ed il trader.

L'approccio al trade è il portare l'areo ad allinearsi con la pista di decollo, ma questo è corollario, giusto per continuare nel tenervi di buon umore, mentre scrivo quanto leggete.

Cosa fanno il capitano ed il secondo pilota prima di decollare? La check list delle operazioni per il decollo, certo che la sanno a memoria, ma saranno mica degli imbecilli se ogni volta uno legge e l'altro risponde che ha eseguito... Ecco, io faccio la medesima cosa, leggo punto per punto e spunto. Esempio classico, sapete che a inizio ero su, (per fare un esempio), USDJPY come chart, e aprivo la posizione su EURUSD coi parametri che avevo preparato per USDJPY?
Poi guardavo la chart e non vi era nessuna posizione aperta, al contrario era aperta, come detto su, EURUSD. Questo è un classico esempio dell'importanza di una check list di decollo e atterraggio, quindi anche di apertura e chiusura del trade.

Poi abbiamo il piano di volo, al comandante o al secondo, vengono fornite una serie di indicazioni, atte alla comprensione di come dovranno affrontare quel volo, tipo condizioni climatiche, eventuali forti venti, noi come traders, per affrontare il nostro volo, (trade), dovremo conoscere il comportamento dello strumento che andremo a tradare, non sono tutti uguali, EURUSD è molto lento, USDJPY è molto veloce, altri hanno grande volatilità, alcuni paghi meno di un pip, altri paghi centinaia di pips. Ma piano di volo è anche strategia operativa, quindi tecnica, piano B, in caso non funziona quanto avevamo previsto. Nel piano di volo c'è anche il diario di bordo, perché noi non dovremmo averlo?
I più grandi traders lo hanno posseduto, poi dai loro appunti sono stati redatti libri che oggi sono dei nostri must, sbaglio?

Infine, qui smetto, prometto, come l'areo ha la scatola nera in caso di guasto e di conseguenze pessime, così noi dovremmo avere un registro con tutte le nostre operazioni di trading, per poter fare le valutazioni del caso.
E' un dato di fatto, che se oggi abbiamo voli sempre più sicuri è grazie alle scatole nere, alle indagini degli ispettori che per ogni guasto che causa una sciagura, hanno adottato una misura ulteriore di sicurezza, inserendola nel "Trading Plan" del pilota e, lo stesso sbaglio del pilota, viene fatto rimediare allo sfinimento, in esercitazione di volo, nonché fatto ripetere in check list pre decollo o atterraggio. Ecco, se anche noi abbiamo una scatola nera per annotare le operazioni andate in perdita con motivazione dell'errore, ed un diario per annotare sbagli e migliorie, vi assicuro che seguiremo la stessa strada delle varie compagnie aeree. Potremo solo divenire più profittevoli.

Dimenticavo solo, nella parte del piano di volo, strategia operativa nel nostro trade, il Money Management, che nel Trading Plan, è una parte dominante. Io vi assicuro che con la più sciagurata delle tecniche, adottando un buon MM, vi sarà difficile andare in perdita. Esempio: Seppure adottate un semplice rapporto rischio/rendimento 1 a 2, con anche solo il 50% delle operazioni chiuse in profitto avrete avuto per l'appunto la vostra profittabilità in questa meravigliosa disciplina. Ma questo non è il MM, era una parte ed un esempio, vi rimando alla seconda parte di questo nostro cammino per la continuazione. Approfondiremo punto per punto, questa volta seriamente.

P.S. vi chiedo solo la cortesia di attendere il tempo che serve alle pubblicazioni, purtroppo il tempo è tiranno ed io, ho sempre moltissime attività da svolgere. Appena raccolgo il giusto tempo continuo questo importante tutorial, ci addentreremo nei concetti, questa è voluta essere come una grande premessa che spero vi abbia fornito qualche spunto di riflessione.
Beyond Technical AnalysisRisk ManagementTrading Psychology

Exención de responsabilidad