Cresce l’attesa per le elezioni americane e al contempo monta l’incertezza, perché i sondaggi evidenziano un testa a testa assai serrato tra i due candidati, Harris e Trump. Potrebbero risultare decisivi, ai fini delle elezioni dei grandi elettori almeno sette stati tra cui Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Winsconsin. In questo momento i sondaggi, gli ultimi, darebbero in vantaggio Trump con 219 grandi elettori contro i 211.

Va ricordato che negli Usa il presidente non viene eletto direttamente dal popolo, ma da un totale di 538 Grandi elettori espressi da ogni Stato in numero variabile. Il minimo per essere dichiarato Presidente è 270. A ciascuno Stato viene assegnato un numero di delegati: chi, tra i due candidati, ottiene più voti alle urne conquista il numero totale dei Grandi elettori previsti per quello Stato secondo il principio di “chi vince prende tutto”. Fanno eccezione il Maine e il Nebraska, dove i voti vengono conteggiati in maniera proporzionale per distretto congressuale.

I grandi elettori, il cui numero dipende proporzionalmente dal numero degli abitanti residenti in ciascuno Stato (La California ne ha 55, la Florida 29, i più importanti, mentre il Maine per esempio ne ha 3), vanno a comporre il Collegio elettorale del proprio Stato, che rappresenta il vero organo deputato all'elezione del presidente. Sarà infatti il Collegio a eleggere il Presidente e il Vicepresidente degli Stati Uniti.

Dopo le elezioni, i grandi elettori scelti a livello statale si riuniranno a metà dicembre per eleggerli. I voti espressi dal Collegio elettorale vengono successivamente ratificati dal Congresso, l'organo deputato al conteggio. Il Congresso di riunisce in una seduta congiunta presieduta dal vicepresidente in carica. Al termine di questi passaggi formali, il candidato alla Casa Bianca vincente viene ufficialmente eletto con un mandato di quattro anni.

RIBASSO PER WALL STREET

Wall Street ha aperto la settimana in calo, probabilmente per qualche presa di beneficio in concomitanza dell’evento politico dell’anno, con gli operatori che hanno preferito astenersi dall’assunzione di nuovi rischi. La mancanza di un chiaro favorito ha spinto i titoli del Tesoro a lunga scadenza a salire mentre il dollaro si è deprezzato, in ragione del recupero, nei sondaggi di Kamala Harris.

Trump è chiaramente pro-inflazione sostenendo l'imposizione di tariffe doganali, isolazionismo economico, e una politica fiscale espansiva, con un occhio di riguardo verso un minor impegno geopolitico a livello internazionale. Harris invece sostiene il rialzo delle imposte e una politica, almeno a parole, meno espansiva. Ma questa settimana, è importante anche perché Giovedì sarà la volta della Fed, che taglierà i Fed Funds di 25 punti base.

VALUTE

Giornata interlocutoria nel mercato dei cambi, con i principali rapporti valutari chiusi in oscillazioni che non hanno superato i 20 pips giornalieri. Le price action sono poco significative perché c’è logicamente attesa verso le elezioni e la Fed, e si aspetta prima di assumere posizioni long o short dollari, perché questo è il tema. Se Trump vince il dollaro dovrebbe inizialmente apprezzarsi, se vince invece Harris, il contrario.

La nostra impressione è che il biglietto verde rimanga tendenzialmente forte e sarà difficile vedere partire un trend di ribasso della divisa Usa, anche se dovesse vincere il candidato democratico. L’economia Usa ancora tiene e il delta tasso con le altre valute peserà. Segnaliamo però anche la RBA che ha lasciato stanotte, i tassi invariati al 4.35% durante la riunione di novembre, mantenendo i costi di prestito per l'ottava riunione consecutiva e adeguandosi alle stime di mercato.

La banca centrale ha osservato che, mentre l'inflazione generale è diminuita in modo significativo e si prevede che rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione di fondo rimane troppo elevata. Ciò sottolinea la necessità di rimanere vigili sui rischi al rialzo per l'inflazione. Il consiglio ha aggiunto che la politica monetaria dovrà rimanere sufficientemente restrittiva finché non sarà certa che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'intervallo target. AudUsd che ha recuperato quota 0.6600. Ma questa settimana è anche la volta della Boe, attesa al taglio di 25 punti base anche se qualcuno, spinge per 50. Vedremo, intanto la sterlina è stabile a 1.2950.

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FACTORY ORDERS IN CALO

I nuovi ordini di beni manifatturieri negli Stati Uniti sono scesi dello 0,5% rispetto al mese precedente, a 584,2 miliardi di dollari a settembre 2024, estendendo il calo rivisto dello 0,8% di agosto e in linea con le aspettative di mercato di un calo dello 0,4%. Il risultato è in linea con altri dati chiave che hanno sottolineato l'indebolimento dello slancio del settore manifatturiero statunitense. Sono stati osservati cali sia per le industrie produttrici di beni durevoli (-0,7%) che per i produttori di beni non durevoli (-0,2%).

PETROLIO IN RIALZO

I future sul greggio WTI sono saliti del 3% a 71,50 dollari al barile, in seguito alla decisione dell'OPEC+ di posticipare di un mese gli aumenti di produzione pianificati. Il gruppo ha annunciato che avrebbe esteso l'attuale taglio della produzione di 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) fino a dicembre, ritardando un precedente aumento pianificato di 180.000 bpd a causa del calo dei prezzi e della debole domanda. Inoltre, ci sono preoccupazioni per una potenziale ritorsione da parte dell'Iran verso Israele nei prossimi giorni.

L'attenzione del mercato è anche focalizzata sulle elezioni statunitensi previste per martedì, perché le reazione sul mercato potrebbero essere significative. Inoltre, gli economisti prevedono un taglio del tasso di interesse di 25 bps da parte della Federal Reserve statunitense giovedì.

In Cina, il Congresso nazionale del popolo si riunirà questa settimana per discutere ulteriori misure di stimolo volte a sostenere l'economia in rallentamento. Stanotte, nel frattempo, il Caixin China General Services PMI è salito a 52,0 a ottobre 2024, in rialzo rispetto al minimo di un anno di settembre di 50,3 e superando le previsioni di mercato di 50,5. Ciò ha segnato la lettura più alta da luglio, forse un primo segnale di vero recupero della congiuntura.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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