Panta rei è quel modo di dire che aiuta l’animo umano a proseguire la vita con fiducia.
SE GUARDATE A RITROSO LE MIE IDEE VEDETE CHE INDICO LONG GIA' DAL 29 FEBBRAIO.
IL CORONAVIRUS FINIRA' IN MAX 2 MESI DI SPAVENTARE LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI INVECE SARANNO DURATURI PER ALMENO 1 ANNO.
OTTIMO AFFARE DICO IO
Alcune volte puo’ risultare utile individuare la parola chiave, quella parola attorno alla quale girano i numeri e gli umori degli investitori.
Fino a pochi giorni fa le parole chiave erano “diffusione del virus, contrazione della domanda, contrazione dell’offerta”.
Negli ultimi giorni, alle parole chiave sopra citate se ne sono aggiunte altre, molto efficaci: stimolo monetario e fiscale.
Il focus ora e’ questo. I flussi finanziari si muoveranno velocemente nelle asset class rischiose dei paesi che dimostreranno di agire tempestivamente per limitare l’impatto del coronavirus sull’economia mondiale.
E cosi’, mentre in Europa ancora stanno tutti a guardare, in USA l’azione congiunta di FED e amministrazione Trump si e’ gia’ fatta sentire e ha portato gli indici a registrare un importante rimbalzo dai minimi toccati la scorsa settimana.
Nei commenti di preapertura dei giorni scorsi avevamo evidenziato che l’azione singola della FED avrebbe potuto essere considerata insufficiente, ma l’introduzione di ulteriori misure da parte di governi e banche centrali avrebbe riportato la fiducia necessaria e ridato smalto ai listini.
Il rally registrato da Wall Street ieri sera e’ figlio di ragioni politiche legate all’esito delle primarie per le elezioni alla Casa Bianca ma anche dell’introduzione della prima misura di stimolo all’economia adottata dal Congresso americano che ha varato un piano di stimoli fiscali da 8 miliardi di USD.
Contemporaneamente la Bank of Canada ha tagliato i tassi di interesse di 50 bps unendosi alla FED nella lista delle Banche Centrali che adotteranno tutte le misure necessarie per controbilanciare gli effetti restrittivi sull’economia derivanti dall’attuale shock di domanda e di offerta.

Ci domandiamo ora se anche la BCE e la BOE cosi come i governi dell’UE adottino misure di emergenza. Questo e’ un tema chiave. La tempestivita’ con cui le adotteranno determinera’ l’entita’ del rimbalzo dei listini in Europa.

Nel frattempo, la diffusione del Coronavirus in Cina continua a rallentare.
Le statistiche sono a dir poco confortanti.

La Curva nera, che rappresenta i casi di infezione ha perso decisamente momentum e sembra segnare la fine di una fase di crescita. In rialzo esponenziale, invece, i casi di guarigione a cui si accosta anche un calo massiccio del numero dei casi sospetti.
Tale sviluppo, se confermato, darebbe un immenso conforto al mercato. Potrebbe evidenziare che alla fine, l’impatto del coronavirus se opportunamente gestito, puo’ limitarsi ad un solo trimestre, giusto il tempo necessario per portare le banche centrali e le autorita’ ad implementare le misure di stimolo da tempo auspicate.
Se nell’epicentro del Coronavirus queste sono le dinamiche, potremmo essere per un giorno sufficientemente ottimisti per confidare in una estinzione di questo virus entro la primavera inoltrata.

Ci chiediamo, inoltre, se lo shock di domanda che stanno vivendo alcune societa’ del travel and leisure come le compagnie aeree e le societa’ che operano nel mondo del turismo sia cosi impattante sulle valutazioni di lungo periodo.
Proviamo per un momento a proiettarci ad aprile-maggio. In quel periodo verranno pubblicate le trimestrali di Lufthansa, Easyjet, Ryanair. I numeri saranno oggettivamente deboli e rappresenteranno la contrazione del business registrata in queste settimane. Ma se nel frattempo, ad aprile-maggio la situazione dovesse tornare alla normalita’ o solo dare cenni di graduale recupero, le guidance date dai manager potrebbero essere positive e portare il mercato a rivedere al rialzo le stime al momento oggetto di revisioni al ribasso.
Riteniamo che nel medio periodo, le storie di molte delle societa’ del settore rimangano intatte e offrano interessanti opportunita’ di acquisto.

Questo vale soprattutto per le compagnie aeree che potrebbero anche approfittare dei bassi livelli del petrolio per porre in essere strategie di copertura dirette a bloccare da qua ai prossimi trimestri il costo del carburante a beneficio della profittabilita’ futura.
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