L’economia Usa rallenta a +1,1% annuale nel 1’ trimestre 2023.
L’inflazione PCE “osservata” dalla FED accelera anche nel 1’ trimestre.
In Francia e Spagna I prezzi al consumo tornano ad accelerare.
Morale: si va verso nuovi aumenti dei tassi a Maggio in Usa ed Europa.

Mercoledi’ 26, dopo la chiusura di Wall Street, il gigante tecnologico americano Meta (controlla facebook, Instagram, Whatsapp etc), ha rivelato conti trimestrali sopra le attese: fatturato +3% sullo stesso periodo dell’anno precedente, quando era atteso lieve calo, e “guidance” migliorata sul 2’ trimestre. Meta ha enfatizzato la fiducia ed i relativi investimenti sull'Intelligenza artificiale.

Anche se i numeri di Meta non possono rappresentare un valido trend per l’intero comparto “tech”, l’impatto emotivo e sostanziale sulle Borse americane in generale ed il Nasdaq in particolare, e’ stato evidente: Nasdaq +2,43%, S&P500 +1,96%, Dow Jones +1,57%.

Sono decisamente piaciuti i numeri trimestrali di Amazon pubblicati a mercati chiusi: fatturato US$ 127,4 miliardi e utile netto di 3,2, entrambi sopra le attese. Ottima ricazione degli analisti anche per la trimestrale di Caterpillar, spesso individuata come un valido “marker” (marcatore/indicatore) dell’andamento del ciclo economico.

Le Borse europee hanno recuperato una seduta partita debole, con un occhio sulle prime relazioni trimestrali (abbastanza “solidi” quelli di Deutsche Bank) ed un altro sui dati americani, tra cui spiccavano quelli del GDP (prodotto intreno lordo) e dell’inflazione. In sintesi: Milano 0,19%, Parigi +0,23%, Francoforte +0,05%, Londra -0,27%.

L'economia americana ha rallentato nel 1’ trimestre, cresciuto solo +1,1% sul trimestre precedente, quando l’economia aveva segnato +2,6%: il consenso stimava +1,9%. Il rallentamento si deve all'aumento dei tassi d'interesse e all'inflazione.

Tengono i consumi personali e le spese dei consumatori, che rappresentano quasi il 70% dell'economia degli Stati Uniti: sono aumentate del 3,7% rispetto al 4’ trimestre del 2022: le attese erano un po’ piu’ alte, al +4,0%.

L’inflazione PCE (Personal consumer expenditures), calcolata sulla spesa tipica della famiglia media americana, nel 1’ trimestre e’ cresciuta +4,2%, contro +3,7% del 4’ trimestre 2022.

Il dato PCE “core”, cioe’ quello al netto di energia e cibo e molto osservato dalla Banca centrale, è salito a +4,9% dal precendente +4,4%, superando le stime di +4,7%. In poche parole l’inflazione Usa e’ ancora troppo alta e persistente.

Cosa fara’ a questo punto la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa)? Secondo i dati del Cme Group, il 78% degli intervistati prevede un rialzo del costo del denaro di +0,25% alla prossima riunione del FOMC (Federal open market committee) del 2-3 maggio.

Trimestre negativo, dopo oltre 4 anni di crescita ininterrotta, per l’industria italiana del risparmio gestito: a marzo, secondo Assogestioni (Associazione di categoria), ha sofferto deflussi per Eur -6,04 miliardi, che portano a -8,9 il saldo da inizio 2023: tuttavia -6,4 miliardi provengono dai soli mandati istituzionali.

L’effetto “mercato” positivo ha comunque permesso alle masse gestite di crescere +0,5% a Eur 2.255 miliardi.

Macro europea: ad aprile la prima stima dell'inflazione in Francia indica una risalita a +5,9% annuo rispetto 5,7% di marzo: l'aumento si deve all'accelerazione dei prezzi dell'energia e dei servizi, mentre i prezzi degli alimentari registrano un rallentamento.

Il GDP francese (Prodotto interno lordo) è cresciuto +0,2% nel 1’ trimestre dell'anno, leggermente meglio delle stime che indicavano +0,1%: il miglioramento deriva dal buon tono della produzione industriale e dell'export.

Borse asiatiche: Tokyo ha chiuso marginalmente positiva, +0,15%: la Banca centrale del Giappone ha confermato la propria “stance” (posizione/attitudine) super- accomodante nel primo meeting di politica monetaria “post Kuroda”.

Il neo Governatore Ueda continuerà "pazientemente nelle misure di controllo della curva dei rendimenti nel breve termine”. Riviste al rialzo le previsioni di inflazione per il 2023.

In Cina il Comitato centrale del Partito comunista ha dichiarato che l'economia sta migliorando, potendo contare su un contesto meno complicato, grazie alla rimozione delle restrizioni Covid: “la crescita economica e’ migliore del previsto e la politica monetaria, seppur prudente, sarà mirata e incisiva” nel sostenere lo sviluppo.

Alla chiusura di stamane, 28 aprile, rileviamo: Shanghai +1,14%, Shenzhen +1,09%, Taiwan +1,09%, Kospi coreano +0,23%: ASX australiano +0,23%, Hang-Seng di Hong Kong +0,27, Nifty indiano +0,84%,

Dopo la seduta incolore di ieri, le Borse europee hanno aperto in rialzo per poi ripiegare pesantemente in negativo, -1,1% medio alle 13.00 CET, depresse dai dati sull’inflazione europea che torna ad accelerare in Spagna e Francia e per nulla confortata dal fatto che l’economia di Francia e Italia siamo tornate a crescere a marzo/aprile: tutto cio’ depone infatti in favore di un nuovo rialzo dei tassi.

Materie prime energetiche ancora depresse, anche se il prezzo del greggio WTI (West Texas intermediate) accena un piccolo rimbalzo, +0,4% a 75,1 Dollari/barile. Nuovo calo di quello del gas naturale scambiato sul TTF di Amsterdam: -1,1% a 38,8 euro. (ore 13,00 CET).

Poche novita’ sul mercato valutario, dove l'Euro resta sopra quota 1,1 sul Dollaro USA e supera 149 verso Yen, nuovo massimo dell’anno.

Molto stabile il comparto obbligazionario: lo spread di rendimento tra il BTP decennale italiano e l’omologo Bund tedesco e’ invariato rispetto a ieri attorno 190 bps, col rendimento del BTP benchmark a +4,36%, stabile.


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