Borse Usa ed Europee piu’ caute: taglio dei tassi non e’ imminente. Qualche debole segnale di ripresa della congiuntura europea. Pechino finalmente in campo per risollevare le sorti delle sue Borse. Borsa italiana torna alla capitalizzazione ante crisi del 2008!
Il Chairman della Banca centrale Usa Jerome Powell ha “comunicato” agli investitori che non ci saranno imminenti, cioe’ a marzo, tagli ai tassi di interesse, ed i mercati ne hanno risentito, prendendo una pausa.
Se aggiungiamo la debacle delle borse cinesi e la debolezza del comparto dei servizi in Europa, e’ piu’ facile spiegare l’andamento zoppicante di ieri, da cui si e’ salvata solo Milano, +0,8% grazie alla corsa di Unicredit, +8,0% e di altre azioni bancarie: Madrid, al contrario, -1,2%, e’ stato impattata dal -5% di Banco Santander, sfiorato da uno scandalo di clienti/aziende iraniane. Francoforte, Parigi e Londra “piatte!
Ieri, 5 febbraio, chiusure negativa anche a Wall Street: Dow Jones -0,7%, S&P500 -0,3% e Nasdaq -0,2%: qui, paradossalmente, e’ la robusta, immarcescibilie crescita delleconomia Usa a spaventare: i dati sul mercato del lavoro di venerdi’ raccontano di un nuovo boom dei nuovi occupati nel settore privato, col correlato, ma sgradito aumento dei salari.
Leri ci ha pensato I'ISM (Institute of supply management) Service Index, salito a 53,4 quando il consensus indicava 52,0, a ribadire un contesto di robusta crescita, ma anche di rischio di reinsorgenza dell’inflazione, il cui “sub-indice” fa segnare un allarmante 64 vs stime di 56,7. Bene anche i “marker” sugli ordini e sull’occupazione.
prezzi del petrolio che non rimbalzano dopo aver perso il 7% nella scorsa settimana. Wti a 72 dollari al barile nella scadenza marzo. In calo del 3% il gas naturale ad Amsterdam a 28,3 euro al megawattora.
D’altronde, che la paura dell’inflazione non sia passata, e che i tempi per un taglio dei tassi non siano maturi, l’ha ricordato Jerome Powell, intervistato domenica sera dalla rete televisiva Cbs domenica sera: "L'inflazione è scesa e in modo netto negli ultimi 6 mesi..ma Il lavoro non è finito e siamo impegnati a garantire il pieno ritorno alla stabilità dei prezzi”.
Dopo le parole di Powell, e contrariamente alle atese, il Dollaro usa ieri si e’ rafforzato fino a 1,072 contro Euro, da 1,088 di venerdi'. I rendimenti dei Treasury invece, dopo i rialzi di venerdi’, +14 bps, dovuti all’esuberante “job creation” e allo slittamento della prospettiva di taglio dei tassi, ieri hanno perso -2 bps a 4,13%.
Occhi e orecchi aperti, sul tema, per gli interventi di alcuni membri della Fed previsti per oggi, 6 febbraio, ed anche per l'audizione della segretaria al Tesoro Janet Yellen davanti alla commissione Servizi finanziari della Camera (ore 16.00 CET).
In Europa, leggiamo nell’indagine mensile della Banca centrale Europea (ECB), Le attese dei cittadini sull'inflazione 12 mesi sono scese a dicembre dal 3,5 al 3,2%, segnando il 3’ mese consecutivo di calo e al minimo da febbraio 2022, mentre quelle a 3 anni sono stabili (da 2,4% a 2,5%).
Nell’Euro-zona, gli indici Pmi (Purchaing managers Index) dei servizi di gennaio e’ sceso al minimi da 3 mesi, ma in Italia e’ tornato in area d’espansione, sopra 50. Restando in Europa, a dicembre il commercio al dettaglio in volume è sceso -1,1% mensile, quando a novembre era cresciuto +0,3%. Su base annua, e’ sceso -0,8%.
In Germania a dicembre gli ordini all'industria sono aumentati +8,9% mese su mese, batendo le stime gli analisti stimavano stabilita’ degli ordini.
In Italia, la capitaliazzazione di Borsa si e’ riporta ai livelli pre-crisi finanziaria 2008, toccando, a fine 2023, i 574 mld di Euro. Inoltre, a gennaio, in Italia e’ salita la fiducia di consumatori e imprese: la 1’ e’ aumentata da 95,8 a 96,4, la 2’ da 97,3 a 98,1.
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) sottolinea che la fiducia dei consumatori sta crescedo da novembre e ha toccato il livello più alto da giugno 2023, mentre quella delle imprese, in crescita per il 2’ mese, e’ tornata al livello di aprile 2023.
Crisi delle Borse cinesi: ieri, 5’ febbraio, era stata una seduta da incubo per i maggiori listini cinesi: Shanghai -1,02% e Shenzhen -3,93%, dopo spaventose oscillazioni. Le perdite nelle prime settimane 2024 hanno superato il -10 ed il -20%, rispettivamente.
Pechino ha dovuto intervenire con provvedimenti urgenti: dopo il giro di vite sulle vendite allo scoperto, ha vietato gli swap transfrontalieri (anche della azioni quotate ad Hong Kong), per prevenire fughe di capitali e calmare i mercati.
Tuttavia la svolta positiva ai listini cinesi di stamene, 6 febbraio, e’ stata determinata dall'intervento del fondo sovrano cinese Central Huijin Investment, che detiene le quote di controllo delle maggiori banche statali cinesi e di altre grandi imprese a controllo statale: il Fondo ha promesso di aumentare i sui investimenti sul mercato, anche tramite fondi indicizzati (Etf), per sostenerne la stabilita' e ridurre la volatilita’.
Hong Kong ha guadagnato +4,0%, riducendo a -5,3% il calo da inizio anno: il sub-indice tecnologico (hang Seng tech) e' salito +6,7%, trainato da big names come Alibaba, +7,6%, JD.com, +7,5% e XD, +7,1%. Shanghai ha recuperato +3,2%, Shenzhen +5,1%.
La crisi delle Borse e’ tornata prepotente al centro dell’agenda politica cinese: il Presidente Xi Jinping oggi incontrera’ i “regolatori” dei mercati finanziari, per un aggiornamento sulla situazione e sulle contromisure intraprese, anche perche’ la Csrc, (Autorita’ di vigilanza cinese delle borse) ha ribadito l'impegno a veicolare gli investitori istituzionali sul mercato azionario locale.
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