Borse europee tentano il rimbalzo dopo il long-weekend pasquale.
Mercato del lavoro Usa ancora forte: nuovo aumento tassi piu’ vicino.
Bitcoin in forte recupero, sopra 30 mila US$: l’inizio di una nuova fase?
Domani il dato “clou” della settimana: l’inflazione CPI di marzo negli Usa.


Venerdi’ 7 la giornata borsistica e’ stata poco interessante, data la chiusura delle piazze finanziarie europee, americane, e di Hong Kong, Singapore e Sydney. Tuttavia gli investitori hanno atteso con molto interesse i dati sul mercato del lavoro Usa, che a marzo ha creato 236 mila posti nuovi posti di lavoro, rivelandosi ancora una volta solido e resilente all’aumento dei tassi di interesse.

La “job creation” e’ stata inferiore ai 326 mila nuovi occupati di febbraio, ma sufficiente a far scendere il tasso di disoccupazione dal 3,6 al 3,5%, accompagnato da una crescita moderata dei salari orari, +0,3% rispetto a febbraio.

L’outlook economico globale, secondo le stime piu’ aggiornate del FMI (Fondo monetario internazionale), con una crescita mondiale attesa del GDP 2023 (prodotto interno lordo) di +3,0% annuale, e’ il più debole degli ultimi 30 anni, a causa dell’inflazione troppo alta e dell’aumento del costo del denaro.

Ieri 10 aprile invece, Wall Street ha lavorato regolarmente e dopo un’apertura debole si e’ ripresa nel pomeriggio, fino a chiudere la seduta con indici praticamente stabili rispetto al “closing” di giovedi’ 6 aprile: S&P 500 +0,09%, Nasdaq -0,05%, Dow Jones +0,31%.

Intanto il ritorno a rendimenti positivi sulle obbligazioni, comprese quelle a breve scadenze, insieme ai noti crack delle 2 banche regionali Usa, stanno portando i risparmiatori a spostare la liquidità dai conti correnti a vista (cash account) verso i fondi e gli ETF “money market” che hanno toccato la ragguardevole cifra di 5.250 miliardi di Dollari.

Oggi 11 aprile, e’ la “vera data” di riapertura dei mercati finanziari e l’attenzione si concentra di nuovo su inflazione e tassi di interesse: mercoledi’ 12 sara’ pubblicato il dato sull’inflazione al consumo (CPI) di marzo negli Usa: le stime prevedono una crescita mensile di +0,5% della “core” (ex cibo ed energia) che farebbe scendere la variaziona annuale da +6,0% a +5,7%.

Restando negli Usa, venerdi’ 14 avremo le vendite al dettaglio di marzo, previste in crescita grazie alla ripresa delle vendite di auto nuove, e la produzione industriale/ manifatturiera.

Numeri brillanti su consumi e manifattura potrebbero indurre la FED (Banca centrale Usa, Federal Reserve) a continuare, il prssimo 4 maggio, la fase di “tightening”, cioe’ di rialzo dei tassi di interesse, e questo peserebbe sul comparto azionario.

Questa settimana vede l'avvio della pubblicazione delle relazioni trimestrali americane, che rifletteranno il possibile impatto sui margini dell’aumento del costo del denaro.

Spostandoci in Cina rileviamo qualche segnale di rallentamento dei prezzi al consumo, calati -0,3% mensile a marzo, per un +0,7% annuale, che segna una frenata rispetto al +1,0% di febbraio. Sorprende in positivo la discesa dei prezzi del cibo, -1,4% mese su mese, mentre sono rimasti stabili nel “non food”.

Prezzi dell’energia: sono stabili i prezzi del greggio dopo i rialzi innescati dall’inatteso taglio deciso dall'Opec+ (Cartello dei maggiori esportatori): il WTI (West Texas Intermediate) vale 79,5 Dollari/barile, -0,3% dal closing di ieri, 10 aprile.
Gas metano europeo ancora depresso, -5% a 41,8 Euro/MWh. (ore 10.30 CET)

Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,088 dollari (con la moneta unica che si muoveva in area 1,09 alla fine della scorsa settimana) e a 145,29 yen. Il cross tra il biglietto verde e la divisa nipponica segna 133,49.

Mattinata memorabile per il bitcoin, tornato sopra 30 mila Dollari, quasi +80% da inizio anno e ai massimi da giugno scorso, ma ancora a meno della meta’ dei suoi massimi storici di novembre 2021, alla vigilia di una serie di inciampi e fallimenti (FTX, Terra-Luna etc) che avevano minato gravemente la fiducia verso il “mondo Crypto”.

Sul mercato valutario stamane, 11 aprile, registriamo il ridimensionamento del Dollaro Usa, reduce da un effimero rialzo innescato dai dati del mercato del lavoro che supportano uno scenario di nuovi rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve: verso Euro perde -0,4% a 1,091 (ore 13.30 CET).

L'oro torna stamane sopra 2 mila Dollari/oncia, consolidando i progressi degli utimi 2 mesi: alle 10.00 CET sfiora i 2.014 Dollari/oncia, +0,6%.

Il comparto obbligazionario europeo e’ privo di movimenti di rilievo, dopo il calo dei rendimenti dell’ultimo mese: il rendimento del BTP italiano decennale benchmark e’ 4,12% e lo spread tra BTP decennali e omologhi Bund tedeschi e’ in lieve espansione a 186 punti base, +2 bps dal closing di giovedi’ 6 aprile.

L'inflazione cinese in rallentamento rilancia la prospettiva di nuovi stimoli governativi all'economia, ma le borse cinesi non reagiscono: Shanghai -0,05%, Shenzhen +0,04% : il Nikkei di Tokyo, dopo la conferma della politica monetaria accomodante da parte del neo governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda, sale +1,05%.
Seul +1,42%, Hong Kong +0,76%, Sydney +1,26%, Mumbai +0,56%.

Borse europee in rialzo medio di +0,7% a fine mattinata, future su Wall Street positivi, in media +0,5% (ore 13.30 CET).


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