SCARICO DI RESPONSABILITÀ.

Le informazioni fornite e le opinioni espresse nel corso del presente argomento sono finalizzate esclusivamente a fornire informazioni di carattere generale sulla mia metodologia di trading, sul mio andamento basato sul mio trading plan e non hanno lo scopo di consiglio operativo, acquisto o vendita riguardo le operazioni che espongo, oppure, riguardo alla mia personale gestione del Money Management. Pertanto, nulla di quanto viene esposto è da considerarsi appropriato alle caratteristiche individuali di chi legge riguardo la sua conoscenza/esperienza del trading, alla situazione finanziaria individuale ed ai personali obbiettivi che ogni singolo individuo si pone.

Riassumendo quanto sopra, non posso essere considerato responsabile di alcuna perdita futura, ne direttamente e tanto meno indirettamente da operazioni effettuate sulle basi di quanto espresso in questo studio o esposizione.





Lo spunto di didattica di questo articolo non è farina del mio sacco di certo, è un esposizione che vidi in un webinar di alcuni mesi addietro, il relatore era Gianluca Defendi, (penso che molti di voi lo conosceranno). E comunque, è, come recita il titolo, un ciclo che vogliate o no tende a ripetersi e che, potrete constatare da voi, quanto mi preparo a scrivere è fase attuale e persistente da mesi, quindi non certo la scoperta dell’acqua calda, ma tutti noi dovremmo avere ben presente se vogliamo operare in campo finanziario, quindi, (e non solo), tradare strumenti finanziari.

Chi mi legge costantemente è cosciente che sono riluttante a tradare usando come metro di giudizio per ingressi ed uscite dalle posizioni l’analisi fondamentale, soprattutto le notizie macroeconomiche, ritengo facciano muovere il prezzo su basi emotive e poco, se non per nulla, coerenti con i dati usciti, chissà quante volte avrete avuto modo di sperimentare questa frustrante situazione. Tante volte ho letto su forum, chat e quant’altro i commenti di chi non comprendeva come all’uscita di un buon dato USA il dollaro crollava o viceversa strappandomi un sorriso.
La mia convinzione è che il prezzo sconta tutto.
Questo però non esclude che dobbiamo conoscere i cicli economici che nel lungo rispettano sempre le curve che creano, quindi sapremo come nel medio e lungo periodo ogni settore si muoverà.
Tant'è che la premessa appena fatta non esclude sicuramente che io, come penso e spero voi tutti, segua le notizie finanziarie di carattere generale e macroeconomiche sempre e comunque.
Finito con la premessa mi addentro nella didattica.

Ho voluto pubblicare questo articolo anche perché attuale con questa fase di mercato, dove le banche centrali per tentare di raffreddare la salita inflattiva, hanno alzato repentinamente e con decisione i tassi di interesse, anche se, come a detta di tutti, o quasi, gli operatori di mercato, molto in ritardo, avendo sottovalutato la situazione l’anno passato.

Cos'è un ciclo economico? E’ null’altro che una sinusoide, si passa da periodi di espansione a periodi di rallentamento economico che talune volte sfociano in periodi recessione dove, come ho scritto sopra, le banche centrali per governare il ciclo intervengono per raffreddare i prezzi in fase d’espansione alzando i tassi, oppure far ripartire l’economia in fase di rallentamento o recessiva, abbassando i tassi. Diciamo, fornendo un equilibrio al mercato, se così si può dire, essendo che in verità il mercato finanziario è instabile, tanto quanto lo è la stessa economia. Quello che la rende tale è tutta una serie di fattori dalla quale viene colpita positivamente o negativamente dettandone l’andamento. Vedi solo per fare due esempi recenti il Covid, la guerra Russa contro l’Ucraina…
Quindi, ripeto, è un ciclo che si ripete, credo nessuno possa obbiettare, quello che varia è solo la durata e l’intensità ma non le fasi del ciclo. L’obbiettivo di questa didattica è far comprendere quanto dobbiamo monitorare perché ci possa tornare utile averne le conoscenze per la nostra operatività.

Cosa dobbiamo sapere in essenza è che il mercato finanziario tende ad anticipare gli eventi futuri, (da qui il mio credo del prezzo sul grafico che sconta le notizie), a volte riescono altre no ovviamente. Il principale mercato anticipatore è l'obbligazionario, segue l’azionario ed infine il più lento a muoversi è quello delle materie prime. Quest’ultima è la causa se vogliamo di talune correlazioni inverse, essendo che alcuni settori sono degli indicatori veloci mentre altri lenti, quindi avremo l’effetto che mentre in una fase di mercato ci saranno settori in espansione, avremo altri settori in contrazione.

Guardando il grafico potremo vedere che nel momento che l’economia tende ad entrare in contrazione se non in recessione il primo strumento che tende a crescere è l’obbligazionario, come dicevamo l’indicatore più veloce di una decrescita economica, nel momento che l’economia è al suo minimo e sono state scontate tutte le notizie negative, inizia la fase di accumulazione degli investitori di medio/lungo periodo nell’azionario, vedendo ottime opportunità di acquisto, e, come si diceva il secondo indicatore a muoversi a livello settoriale, (ricordate che quanto scrivo è nell’ottica della premessa che i mercati tendono sempre ad anticipare, quindi, provano ad interpretare i movimenti futuri). Infine, quando la ripresa economica inizia la sua ripresa, abbiamo il terzo indicatore che si muove, assisteremo alla risalita delle materie prime, essendo che riparte la domanda e quindi il bisogno per le aziende di materie prime per la produzione industriale.
A questo punto vediamo salire a braccetto con l’economia questi settori, sino a quando non raggiungeremo il cosiddetto livello di surriscaldamento dell’economia, questo è il periodo nel quale ci troviamo, dove appunto aumenta il tasso inflattivo ed entrano in gioco le banche centrali che alzano il tasso d’interesse per calmierare i prezzi e quindi l’inflazione. A questo punto come prima le prime a scendere saranno le obbligazioni in quanto indicatore veloce, quindi prima che l’economia raggiunga il suo picco, “scommettono” sul fatto che le banche centrali interverranno. I primi sei mesi dello scorso anno ne sono stati il caso emblematico di quanto scrivo. Secondariamente, (anche qui, come avrete notato, vedi settore tecnologico americano), a scendere è il mercato azionario, nel momento che dal suo picco massimo, l’economia inizia la fase discendente. Le ultime a muoversi al ribasso, sono le materie prime, perché? Perché rallentando l’economia, rallenta inevitabilmente la domanda e quindi il prezzo delle materie prime. Quindi avremo la banche centrali che per permettere all’economia di riprendersi abbasseranno i tassi d’interesse ed il ciclo ripartirà da capo.

Se credevate che questa era la lezione odierna vi siete sbagliati, perché adesso passiamo a descrivere i dati macroeconomici principali dei quali dobbiamo essere a conoscenza, loro sono gli attori principali della lettura del ciclo economico e delle decisioni degli istituzionali nel tentare di anticipare, nonché delle banche centrali per i loro interventi, insomma per quanto ho descritto sin dall’inizio sopra. Non solo… Dovremmo sempre avere sott’occhio il calendario dell’uscita di questi dati macroeconomici, in quanto saprete bene, che sopratutto per i traders intraday, (non è il mio caso), in uscita di questi dati la volatilità aumenta notevolmente, quindi questo richiede di stare con gli occhi ben spalancati!

Questi sono i principali dati macro dei quali bisogna essere a conoscenza:

GDP o PIL – Per gli americani Gross Domestic Product per noi Prodotto Interno Lordo.
Esso misura il valore di tutte le merci e i servizi prodotti in un arco temporale e in una area economica.
Ci indica l’andamento dei consumi privati, degli investimenti, spesa pubblica e alla differenza fra importazioni ed esportazioni. Questi elementi determinano la crescita o la contrazione dell'economia.

Avendo parlato d’inflazione non possiamo che avere presente il dato CPI – Consumer Price Index.
Questo è l’indice che misura la variazione di un paniere di beni e servizi. Di questo dato abbiamo anche la versione Core, essa è epurata della componente energetica e dei beni alimentari, esclude dal paniere i prezzi più volatili.

Altro dato il PPI – Producer Price Index. Indica la variazione dei prezzi all’ingrosso dei prodotti manifatturieri e agricoli ed è importante perché sempre in tema inflattivo, un aumento dei prezzi all’ingrosso inevitabilmente ricade infine su un aumento dei prezzi per il consumatore finale. Questo è un indicatore leading proprio in ragione che il suddetto aumento comporterà inevitabilmente l’aumento dei prezzi al consumo.

Più velocemente lo ZEW, l’indice di fiducia delle imprese tedesche nonché dell’area Euro, l’IFO, solo delle imprese tedesche.
Abbiamo ISM e PMI – Manifatturiero e dei servizi, misurano lo stato di salute economico con relativa soglia di riferimento di 50 punti, al di sopra l’economia è in espansione, sotto contrazione o nel peggiore dei casi recessione. Gli indici misurano i nuovi ordini, livelli di occupazione e produzione.

Il dato che viene monitorato con maggiore attenzione sia sul lato americano, ma credo in tutto il mondo con grande interesse è quello sul mercato del lavoro statunitense. In particolare gli NFP – Non farm payrolls. Credo che sia conosciuto da tutti e misura mensilmente ed a livello nazionale, i nuovi posti di lavoro creati o persi in aziende non del settore agricolo. Individua il trend nei vari settori economici. Perché importante? Se si creano nuovi posti di lavoro la gente torna a spendere, se l’individuo spende l’economia cresce, giusto?…

In sintesi possiamo dire di un ciclo economico che vive di quattro fasi: da un MASSIMO, ha una fase 1 di RALLENTAMENTO, una fase 2 di CONTRAZIONE per passare da un MINIMO quindi vedere una fase 3 di RIPRESA ed una fase 4 di ESPANSIONE, tutto questo è attraversato da una linea di trend che a noi traders poco interessa, ma per chi, invece, investe è interessante sapere che in un ottica di lungo periodo e, per lungo periodo, intendo 20/30 anni, ha sicuramente ragione di crescita per chi investe. Altra cosa di cui dobbiamo essere a conoscenza, e non è poco, è che l’inflazione è un indicatore lagging, l’esempio è di questi giorni, l’economia è in fase discendente ma dell’inflazione stiamo attendendo il picco. La medesima cosa accade quando l’economia ha raggiunto il suo minimo, vale a dire che quando l’economia è ripartita, l’inflazione deve ancora giungere al suo minimo. Per rimanere in tema e comprendere l’andamento che normalmente accade ricordiamo che il mercato obbligazionario anticipa il movimento dell’economia, quindi noi sapremo, prendendo per esempio il minimo, che quando le obbligazioni toccano il loro minimo a breve avremo un minimo dell’economia che spesso coincide con un minimo del mercato azionario, più lentamente vedremo arrivare a toccare anche il minimo alle materie prime, stessa cosa, ovviamente avviene per il massimo.
Quanto sopra descritto lo ritroviamo anche nel SENTIMENT di mercato, mi è particolarmente piaciuta l’affermazione riportata da Gianluca Defendi che dice: quando il mercato raggiunge il minimo vi è il pessimismo lo sconforto, gli operatori credono che peggio non possa esserci quindi iniziano ad accumulare, quindi cresce nello scetticismo, perché anche se il mercato sale è poco compreso, gli operatori pensano che sia solo un rimbalzo ma infine non avrà la forza per continuare la risalita. Nel frattempo l’economia da segnali di miglioramento, i tassi d’interesse ridotti, si innesta un meccanismo virtuoso, a quel punto dal PESSIMISMO si passa ad una situazione di FIDUCIA, di OTTIMISMO, carburante per il circolo virtuoso che si innesta facendo continuare a crescere il mercato. Quando si arriva ad una situazione di EUFORIA, ECCITAZIONE allora è facile che si è raggiunto il TOP della crescita. Anche questo è un modo, il SENTIMENT per interpretare il mercato. Per chi, credo molti, guarda Class CNBC, avrà avuto modo di vedere sempre queste fasi, commentate volte e più volte dai vari esperti.

“I mercati rialzisti nascono nel pessimismo, crescono nello scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono nell’euforia”.

Spero che l’articolo sia stato gradito, credo sia di estrema attualità nonché utilità e colgo l’occasione per porgere gli auguri di una serena festa di Pasqua per chi la festeggia, di buon riposo per chi invece no, e come sempre dice la meravigliosa Stefania Spatti Buon Tutto, alla prossima.
cicloeconomicoFundamental Analysis

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